More than 100 thousand people gathered last Sunday in Berlin to pay hommage to Rosa Luxemburg and Karl Liebknecht, who were murdered on January 13, 1919, by the social-democratic government troops.
The news below were published in "Liberazione", the electronic newspaper of the Italian Refoundation, and delivered by the Brazilian site Luta Continua, of Marko Ajdaric <http://come.to/luta>
In solidarity, Roberto Magellan
Paix entre nous, guerre aux tyrans (....)
Ouvriers, paysans, nous sommes
Le grand PARTI DES TRAVAILLEURS. (L' Internationale)
################################################### Berlino
In centomila per Rosa Luxemburg
Liberazione 12 gennaio 1999
BERLINO - Sono state piú di centomila le persone che si sono radunate domenica in un cimitero di Berlino per commemorare l'assasinio, avvenuto ottanta anni fa, dei leader comunisti tedeschi Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht. Una presenza massiccia, segno evidente che il ricordo dei due fondatori del partito comunista tedesco è ancora molto vivo nella memoria della popolazione. È stata la Pds (Partito della democrazia socialista) a fare appello affinché Luxemburg e Liebknecht fossero ricordati nel modo adeguato per la prima volta nella Germania unita.
Precedentemente era solo la Repubblica democratica tedesca che ricordava i due leader comunisti. Negli ultimi dieci anni è stato il partito di Gregor Gysi ad organizzare la commemorazione ogni anno dei due dirigenti uccisi allora per ordine del governo socialdemocratico. Alla delegazione ufficiale della Pds, composta dal presidente del partito Lothar Bisky, dal capogruppo al Bundestag, Gregor Gysi e dal presidente onorario Hans Modrow, si è unito anche Egon Krenz, ultimo leader della vecchia Repubblica democratica tedesca scomparsa nel 1990.
Non sono mancati purtroppo momenti di tensione tra polizia e gruppi di manifestanti. Gruppi di giovani hanno lanciato pietre contro l'imponente schieramento di agenti.
Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht sono stati uccisi il 15 gennaio 1919. Fu l'ultimo atto di una settimana di massacri nella capitale tedesca. Una "settimana insanguinata", come venne chiamata, che durò dal 6 gennaio al 13, alla fine di una rivolta, iniziata nell'estate del 1918, di decine di migliaia di soldati, marinai e operai all'indomani della sconfitta tedesca della prima guerra mondiale. Nel mese di gennaio, prendendo a pretesto l'occupazione di un edificio pubblico a Berlino, il governo socialdemocratico scatenò una brutale repressione scatenando contro i rivoltosi i cosiddetti "corpi franchi", un reparto speciale composto di 40 mila unità, responsabili della morte di Luxemburg e Liebknecht. I due erano usciti di prigione nel novembre 1918 e organizzarono una vasta campagna contro la guerra, già avviata gli anni precedenti e che portò alla scissione del partito socialdemocratico e alla nascita nel 1917 del Kpd, il partito comunista tedesco. La repressione sancí la rottura tra socialdemocratici e comunisti, che favorí l'ascesa del nazismo nel 1933.